IPERICO
(Hypericum perforatum, Fam. Hypericaceae)
CATEGORIA TERAPEUTICA:
– antidepressivo
– antisettico
– cicatrizzante
– antinevralgico
– antivirale
CARATTERISTICHE GENERALI:
L’iperico viene utilizzato, soprattutto per le sue proprietà cicatrizzanti, da oltre 2000 anni. Venne chiamata “erba di San Giovanni” dai primi cristiani, in onore di Giovanni Battista, in quanto ritenevano che le foglie di questa pianta secernessero, proprio in ricorrenza della morte per decapitazione del santo, dell’olio sanguigno, che in realtà altro non è che l’ipericina, sostanza di colore rosso visibile anche ad occhio nudo come puntini sui fiori e sulle foglie dell’iperico.
Questa sostanza ha un odore pungente, paragonabile in qualche modo all’incenso, e come tale era ritenuta capace di cacciare il diavolo. Questa credenza fece si che la pianta entrasse a far parte di quella nutrita schiera di rimedi magici, tanto in voga nel medioevo, utilizzati come amuleti in grado di allontanare gli spiriti malefici. Così non era infrequente l’utilizzo di iperico, o “fugademonum” come veniva chiamata in quei tempi, come collana o appesa fuori dalle case o a capo del letto.
La medievale dottrina dei segni, secondo la quale l’aspetto fisico di una pianta ne suggerisce l’uso terapeutico, riteneva l’iperico una pianta “rossa” cioè in grado di curare le ferite.
L’iperico è una pianta perenne alta fino ad 80 cm, originaria della Gran Bretagna e dell’Europa, che cresce ormai comunemente in tutto il mondo, nei campi abbandonati, nelle boscaglie, lungo i bordi delle strade e comunque in luoghi erbosi asciutti e soleggiati. A scopo terapeutico vengono utilizzate le sommità fiorite raccolte a metà estate.
PRINCIPI ATTIVI:
– flavonoidi: iperoside, rutina
– ipericina
– olio essenziale
– tannini
– procianidine
PROPRIETA’ TERAPEUTICHE:
Uso interno:
l’iperico, grazie alla presenza dell’ipericina, viene utilizzato frequentemente come antidepressivo nei pazienti con depressione lieve o moderata, nei disturbi di natura psicovegetativa, nell’ansia e agitazione nervosa.
Non è comunque un antidepressivo ad azione rapida in quanto i suoi pieni effetti sono visibili dopo almeno due mesi di trattamento continuato. L’ipericina sembra svolgere la sua azione grazie ad un meccanismo di interferenza in senso inibitorio nei confronti delle monoamminossidasi , sostanze responsabili della degradazione delle catecolamine. L’ipericina , assieme ai flavonoidi dell’iperico, sembra svolgere anche una importante azione immunomodulante ed antivirale in caso di Herpes simplex e varicella.
Uso esterno:
l’ipericina, i tannini e l’olio essenziale presenti nell’iperico, svolgono un’azione antisettica, antinfiammatoria e cicatrizzante su ferite, scottature ( molto comune in questo caso l’uso di olio di iperico ), ulcere, piaghe da decubito, nelle mialgie e nell’herpes simplex.
CONTROINDICAZIONI:
Gravidanza, allattamento, ipertensione, assunzione contemporanea di antiMao o comunque farmaci che interferiscano con le Mao.
EFFETTI INDESIDERATI:
L’utilizzo dell’iperico può portare a fenomeni di fotosensibilizzazione, soprattutto nei soggetti con carnagione chiara, per cui è consigliabile evitare l’esposizione diretta ai raggi solari durante il trattamento con questa pianta.